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"L'orafo Giampaolo Babetto riunisce in sé e nelle sue opere due principi: sia lui che i suoi gioielli sono contrassegnati dalla sensibilità e dalla precisione. Entrambi questi principi si completano nella geometria che è premessa fondamentale per una utilizzazione più sensibile e precisa della forza creativa di Babetto. Qualunque sia il suo sviluppo artistico anche in futuro sarà imperniato sui principi di sensibilità e precisione legata alle tracce di antichissima magia ancora profondamente radicata e che accompagna da sempre la creazione di un vero artista dell'arte orafa".Dr Fritz Falk Direttore del museo di Pforzheim "Giampaolo Babetto è senza dubbio un membro molto importante di un piccolo, ma influente gruppo di orafi contemporanei che sta fornendo dei contributi autentici allo sviluppo dell'arte dell'oreficeria. La gioielleria da lui creata è sempre caratterizzata da un senso di grande delicatezza, sostenuta da una tecnica ineccepibile. Il suo lavoro è pieno di bravure nascoste ed astute, delizioso nelle trasformazioni di forma e di superficie ed eloquente nel suo omaggio all'oro. Pochi artisti contemporanei hanno usato il materiale così efficacemente. Credo che nella sua generazione sia l'orafo italiano per eccellenza ed uno dei migliori in Europa. Un orafo e un artista eccezionale".David Watkins Professore Royal College of Art Londra
ESTRATTO DELL'INTERVISTA CONTENUTA NELLA MONOGRAFIA DI GIAMPAOLO BABETTO PRODOTTA DA AURUM:
Come creatore di gioielli artistici, dai priorità alla forma o alla funzione?
"Mi piace fare dei gioielli, nel senso che mi piace che siano portabili. Secondo me un gioiello deve essere più interessante una volta indossato, che non quando viene preso in mano. Però non voglio essere limitato in partenza, mi piace partire da lontano, mi piace partire da me stesso, lasciarmi andare attraverso il disegno, che è una cosa che amo moltissimo a prescindere dal fatto che sia traducibile in gioiello o meno. Dopodiché cerco di mettere insieme gli elementi che vengono fuori dal disegno e dare loro una funzione. Il processo non è esattamente un processo di design, è qualcosa dove, a un certo punto, ti trovi una forma che pensi diventerà un gioiello. Credo che sia il processo che segue uno scultore, solo che io dò una funzione a quello che è una creazione artistica."
Cosa ti porta verso forme così sintetiche, che qualcuno definisce "un'essenza matematica pur sempre poetica"?
"Ho sempre eliminato ogni tipo di decorazione dal mio lavoro, ho sempre voluto una forma pulita, non tanto per scoprire una geometria o il processo matematico che sta dietro alla forma, quanto perché mi conviene in qualche modo usare una forma pura. Il mio lavoro non è fatto di apparenza, vorrei che fosse qualcosa che nasce dall'interno, che comunica un'interiorità, però voglio che rimanga discreta, voglio che ci sia una rispondenza tra l'oggetto che realizzo e quello che sono io. Poi uso delle forme geometriche pure perché mi sono congeniali e cerco di sensibilizzarle, di comunicare me stesso a queste forme. Anche il fatto che molte siano vuote è per questo motivo: il vuoto interno crea una tensione esterna. Se una di queste forme fosse piena sarebbe morta. La forma solida ma vuota dà all'oggetto una apparenza massiccia e si ha una sensazione di grande leggerezza quando la si prende in mano."
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Gioielli d'Autore Padova e la Scuola dell'oro Palazzo della Ragione 4 aprile - 3 agosto 2008 Visita il sito >> |
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Giampaolo Babetto nasce a Padova (Italia) nel 1947. Studia all'Istituto d'Arte Pietro Selvatico di Padova e all'Accademia di Belle Arti a Venezia. Dal 1967 espone in Italia, Germania, Olanda, Belgio, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, Giappone, USA. Presente nella Collezione del Museo di Pforzheim. Vive e lavora ad Arquà Petrarca (Padova). Per approfondire >> |
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PREMI: Herbert Hoffmann, 1975/1985. Gran Prix Japan Jewellery Design Association, 1983. Medaglia d'Oro dello Stato della Baviera, 1991. Ring of Honour "Foundation of the Ring of Honour of the Association of Goldsmith's Art", Hanau, 2003. Career Excellence Award, New York, 2003.
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